Anna Maria Rizzo – Viaggia con Anna
Quando ho conosciuto Anna eravamo in pieno periodo Covid. Zone arcobaleno, aperture, chiusure, DPCM e tutto quello che ricordiamo. Ci mancava tutto, ma soprattutto volevamo viaggiare. Avevamo bisogno di libertà.
Con queste premesse si può facilmente immaginare che alla fine del lockdown il fatturato di un’agenzia di viaggio – specie se online – si sia impennato creando nuovi milionari, giusto? Sbagliato.
Alla fine del lockdown chiunque aveva creato un itinerario di viaggio. Dopo aver panificato, adottato animali e creato una fitness routine, centinaia di migliaia di persone avevano immaginato il viaggio perfetto seguendo i consigli dell’ultima travel influencer di turno o le immagini da sogno di Instagram.
La pandemia aveva creato un’infinità di esperti, generato una quantità di consigli impressionante, formato centinaia di gruppi di persone pronte a condividere qualsiasi cosa.
Ma un viaggio è così facile da organizzare? Sì e no, in effetti. Ma il punto non è questo.
Ho conosciuto Anna – dicevamo – subito dopo il lockdown. Facciamo entrambe parte di un’organizzazione di imprenditori che si incontrano per creare occasioni di business. Anna è solare, sorridente, divertente e spontanea; creare un contatto con lei è facilissimo. Durante la prima chiacchierata ho scoperto che il suo lavoro in realtà era composto per una parte da un progetto e per l’altra da un sogno da sviluppare.
Anna era la titolare di un’agenzia di viaggio on line “Viaggia con Anna” e sognava di creare un progetto di sviluppo turistico per la zona dove abita, il Cilento.
Il problema
Dopo venti anni di attività il fatturato di Anna era più o meno stabile. Perché rivolgersi ad una strategist, quindi?
“La domanda che mi assillava sempre era “A chi devo vendere”? non è sufficiente essere bravi, non è sufficiente fare questo mestiere da tantissimi anni come me. Da quando ho iniziato l’attività esclusivamente online sognavo di concentrarmi sui gruppi ma fino a che non me lo ha detto Sabrina che quello era il mio progetto, non lo riconoscevo. Per quanto riguarda il progetto Cilento ci stiamo lavorando e, paradossalmente, mi sono avvicinata a Sabrina per questo progetto ma da subito mi sono resa conto che anche l’attività di agenzia viaggi era da guidare.
Spesso andavo a letto con la frustrazione di non aver concluso nulla, nonostante una giornata piena di lavoro, avevo un’infinità di attività da portare a termine e nessuna idea concreta di come raggiungere gli obiettivi. Sembrava sempre che i clienti cadessero dal cielo e che io non avessi nessun controllo sul fatturato. Dovevo lavorare e sperare.”
La domanda che spesso porta le imprenditrici alla ricerca di soluzioni migliori è spesso questa: dove trovo nuovi clienti?
In realtà è una domanda che racchiude tutto il mondo dell’azienda.
Cercare nuovi clienti significa conoscere le proprie soluzioni, le loro domande, la propria unicità, i problemi del target.
Significa avere una strategia, aver definito degli obiettivi, degli step per raggiungerli, dei KPI per controllare l’andamento del progetto.
Significa avere un metodo e la capacità di controllare il proprio lavoro e di crescere insieme al proprio progetto.
Il metodo – l’inizio
La ricerca di nuovi clienti, con tutto quello che comporta, è quindi diventata una delle parti del progetto. Anna e io abbiamo iniziato a lavorare su:
Posizionamento – Come agente di viaggio Anna ha la capacità di creare gruppi di “non ancora amici” con i quali condividere l’esperienza del viaggio: li accoglie, li accompagna, crea con e per loro dei ricordi di viaggio che li accompagneranno oltre le date di partenza e di ritorno. È l’amica esperta che conosce i posticini imperdibili, che pensa
all’imprevisto, che alterna giornate intense a momenti d’ozio, che chiacchiera con tutti e crea nuove amicizie, che si entusiasma come una ragazzina ma gestisce i momenti difficili con l’equilibrio
di una saggia millenaria.
Come “padrona di casa” del Cilento ha la capacità di indirizzarti verso luoghi ed esperienze uniche che ti permettono di scoprire un territorio e delle tradizioni sconosciute a un passo da casa.
Modello di business – Due viaggi lontani, due vicini, due week end. In un anno questi sono i progetti, con mete studiate per gruppi di persone animate dagli stessi valori: voglia di viaggiare, di condividere un’esperienza con persone simili, di svagarsi e conoscere nuovi posti, nuove tradizioni e nuovi stili di vita.
Ogni viaggio di gruppo è studiato nel minimo dettaglio, ogni gruppo si forma spontaneamente e diventa un pezzettino di una community che sta crescendo nel tempo.
Com’è cambiato il tuo progetto da quando hai iniziato ad applicare una metodologia?
Come detto prima ho “riprogrammato” in modo corretto il modo di lavorare. Ho dato anche a me stessa la possibilità di dirmi “brava”. Il Covid mi ha lascito un brutto segno e devo dire che sono stata molto brava a riprogrammare le mie attività, anche se con fatica. Sabrina invece sta mettendo ordine…mi sta dando strumenti di cui non avrei mai immaginato l’esistenza. Ogni volta che parla Sabrina ne sono incantata e mi rendo conto che quello che a me mancava era un metodo.
A che punto del percorso hai iniziato a vedere i risultati?
Da subito! Il primo cambiamento doveva avvenire in me e sin da subito il rapporto di fiducia è stato talmente alto che da subito ho avuto un ottimismo e forza che mi hanno spronata a lavorare bene.
Qual è la cosa più importante (utile) che hai imparato?
Che il tuo pubblico non sono tutti quelli che ti conoscono, che raggiungi, con i quali parli. Esiste un target da rispettare.
Ho imparato che ci sono priorità, obiettivi, step, io! Grazie a Sabrina e a questo suo Master sono cambiata (non è mai tardi, anche alla mia età!) ed è cambiato il mio modo di lavorare, o quanto meno ce la sto mettendo tutta!
TIPS frequentare gruppi di pari porta a conoscere professioni e professionisti che possono essere utili allo sviluppo del proprio progetto. Non di solo social vive l’uomo!
