Ti sei mai chiesta chi te lo abbia fatto fare?
Siamo nel 2023 e aprire una P.IVA significa – ANCORA! – superare tutta una serie di pregiudizi (o bias) che riguardano gli altri, ma colpiscono noi.
Come se non bastassero incertezza, orari infiniti e sfide quotidiane.
Per il mondo se apri una Partita IVA sei un bozzetto, non una professionista o un un’imprenditrice, e comunque l’imprenditrice è un mix & match tra una Barbie girl, una sfaticata, una casalinga 4.0 e la sorella emancipata della Banda Bassotti.
Esagero? Vediamo qualche esempio:
“Ha aperto una partita IVA, tanto ha il marito alle spalle“
“Ha iniziato un progetto per vendere i suoi LAVORETTI“
“Non aveva voglia di lavorare (in ufficio) e si è inventata un lavoro”
“Chi sa fa, chi non sa insegna: ecco perché si è improvvisata consulente”
“Sta tutto il giorno con il telefono in mano e la sera è sempre stanca. Di fare cosa, poi?”
“Ma perché non ti trovi un lavoro (vero)?”
“Per diventare ricchi bisogna essere disonesti“
“Comodo fare l’imprenditrice, tanto le tasse le paghiamo noi”
“Si è inventata un lavoro e guadagna più di me, è stata molto fortunata”
Vado avanti o ne abbiamo abbastanza? Ne avremmo anche abbastanza, ma ci sono ancora cose da dire.
Perché noi siamo abituate a fare tutto per il nostro progetto, dall’amministratore delegato alla centralinista passando per le pulizie e le consegne, ma quando iniziamo a ingranare dobbiamo – sempre – sentire o leggere il commento dell’anno:
Tanto È TUTTO MARKETING.
Come se marketing fosse sinonimo di truffa. Come se marketing e etica fossero antitetici.
Come se il marketing fosse una disciplina di cui vergognarsi.
In realtà un’azienda è davvero TUTTO MARKETING.
Fare impresa significa conoscere il proprio mercato, il target, definire un business model, un processo di vendita, una strategia di comunicazione, il servizio clienti e tanto altro ancora. Fare marketing significa innamorarsi del proprio cliente e offrirgli una soluzione dove prima c’era un problema.
Il marketing è la colonna vertebrale del progetto imprenditoriale.
Non conoscere il marketing quando si decide di intraprendere un progetto autonomo (dalla partita IVA forfettaria in poi) è come non saper cucinare un uovo sodo quando si assume il ruolo di Chef in un ristorante. Non è pensabile, non è credibile.
Non conoscere il marketing significa non fare impresa.
Ma allora perché non lo insegnano a scuola?
Bella domanda, non lo so. O almeno, non ci interessa in questo momento.
Il nostro obiettivo, adesso, è capire come il marketing ci porterà dritte alla meta.